A bordo con Noè by Timothy Findley

A bordo con Noè by Timothy Findley

autore:Timothy Findley [Findley, Timothy]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788811661139
Google: 6jrmAAAACAAJ
editore: Garzanti
pubblicato: 1985-09-14T22:00:00+00:00


La signora Noyes non aveva più assaggiato gin da prima che cominciassero le piogge – quando Noè aveva fracassato, o meglio aveva fatto fracassare da Iafet, tutte le borracce in suo possesso. O perlomeno – tutte le borracce che erano riusciti a trovare.

Ma non queste tre.

Alleluia!

E se non aveva più assaggiato gin da quando erano iniziate le piogge, non si era più sbronzata o ubriacata da quando era venuto a trovarli Geova.

«Oh, Lotte…», gemette ad alta voce, quasi cantando. «Oh, se tu avessi visto tutto questo quando tutto questo era vivo e divinamente bello. Il portico – la vista – la mia gatta… il cortile senza tutti quei morti… il panorama oltre i prati… la collina – la meraviglia degli alberi oscillanti! I lemuri che gridavano al sole e gli uccelli che si levavano in volo – oh – Lotte! Se tu avessi visto quel mondo. Sembrava così – sapeva così di – era così fresco. Per mezz’ora – un’ora al giorno – non occorreva dormire per sognare. C’era tutto lì fuori – reale quanto te e me. Meraviglioso! Io cantavo qui fuori. Io e Mottyl. Cantavamo ogni sera, cantavamo ogni notte… e a volte andavo lì dentro – in salotto – e suonavo e suonavo. E cantavo. Oh – li facevo impazzire tutti!».

Rise.

«Basta! Basta! Basta! gridavano. Basta con quel miagolio! Non hai un po’ di pietà? BASTA! Ma io non smettevo. Mai, mai. Abbassavo solo un po’ il tono – e continuavo a cantare. Continuare a cantare – è questo l’importante». La signora Noyes trasse una lunga e robusta sorsata dalla borraccia e si godette il lungo e robusto bruciore che essa produsse – nella sua bocca – nella sua gola – nel suo petto – nel suo stomaco… Ancora. Ancora.

Guardò la bimba addormentata sulla sedia a dondolo.

«Scommetto che non hai mai sentito un piano. Forse non hai neanche mai sentito cantare una persona. Eh? Eh? Ascolta… Adesso so cosa farò. Suonerò per te le prime e le ultime canzoni che tu abbia mai udito. Aspetta un momento. Aspetta».

La signora Noyes, ormai decisamente brilla, varcò la soglia per entrare in salotto, dove accese una lampada. Poi si sedette – con le sue borracce di gin tutte in fila – sulla panca dove un tempo le si sedeva accanto Mottyl – e ingurgitò una dose abbondante di liquore che la fece tossire e sputacchiare. Poi cominciò a suonare.

Suonò The Ridale e suonò The Foggy, Foggy Dew. Suonò On Top of Old Smokey, Scarborough Fair e Bendemeer Stream. Suonò Careless Love e Home, Sweet Home; The Bluebells of Scotland, Clementine, Au clair de la lune, Drink to Me Only With Thine Eyes, Auld Lang Syne, I Dreamt I Dwelt in Marble Halls, The Three Ravens e John Peel. E andò avanti a suonare… sorseggiando gin… e prorompendo nel canto, benché non avesse in realtà una voce in grado di «prorompere», ma solo gli striduli avanzi di quello che era stato un tempo un incrocio tra un veleggiante soprano e un vacillante contralto.



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